Il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE: “Non possono esistere in alcun modo differenze di trattamento nei consolati tra italiani nati in Italia e italiani nati all’estero”
Il Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, ha ricevuto nel suo ufficio alla Farnesina l’Ambasciatore d’Italia in Brasile, Antonio Bernardini. L’esponente del governo italiano ha colto l’occasione per complimentarsi con il diplomatico per l’importante, delicato e silenzioso lavoro svolto sul caso Cesare Battisti.
Tra i temi affrontati durante l’incontro, quello che interessa molto da vicino gli italiani all’estero e i loro figli. Infatti, in quasi tutti i consolati esiste un “canale rapido” per l’esame delle pratiche di cittadinanza relative ai figli maggiorenni di cittadini italiani presso la circoscrizione consolare di riferimento.
Sembrerebbe, secondo segnalazioni da parte di alcuni rappresentanti dei Comites, che in certe Circoscrizioni ci sarebbe una discriminazione fra italiani nati in Italia e quelli nati all’estero. Ma se davvero fosse così, si starebbe commettendo una gravissima discriminazione.
Il Sottosegretario Merlo ha dato grande importanza a questo tema e concordemente con l’Ambasciatore Bernardini ha sottolineato che non deve esserci differenza alcuna tra italiani, ovvero tra il trattamento che viene riservato agli italiani nati in Italia rispetto a quelli nati oltre confine.
“Non possono esistere in alcun modo differenze di trattamento nei Consolati tra italiani nati in Italia e italiani nati all’estero”, sottolinea il Sottosegretario Merlo, “siamo tutti figli della stessa madre, la nostra Patria. Il canale prioritario per l’esame della pratica di cittadinanza – conclude – deve valere per tutti i cittadini italiani, senza alcuna discriminazione”.
Fonte: Italiachiamaitalia
Salve, ad esempio, mia sorella ed io siamo nati in Venezuela nel lontano 74. Mio padre, per poter lavorare legalmente in Venezuela fu costretto molti anni prima (no ci sono mezze parole, è stato costretto per poter lavorare e sopravvivere con il frutto della sua professione) ad acquisire la cittadinanza Venezuelana, perdendo così quella italiana. Questo fatto ha originato che noi figli, perdessimo l’opportunità di poter essere italiani dovuto al fatto che quando uscì la legge del ’92 per il riacquisto della cittadinanza italiana, noi (mia sorella ed io) diventammo maggiorenni perdendo ipso facto questo diritto. Mio padre anni dopo ha fatto la procedura per riacquistare la cittadinanza italiana (e nel 2015 morì essendo ITALIANO). Noi figli siamo costretti ad acquistare la cittadinanza, secondo l’articolo 9 Lettera B, dopo 3 anni di residenza legale in Italia (dicono sia per ius sanguinis dovuto al fatto che il nostro nonno non perse mai la sua cittadinanza italiana, ma a tutti gli effetti e come se la stessa fosse concessa per residenza legale di 3 anni), cosa che non è stata ne sarà per niente facile (in questi momenti di subbuglio per l’Italia dovuto al fatto dell’immigrazione clandestina ed altri fattori politici). Quindi, zero cittadinanza per figli di Italiani, con sangue italiano nelle vene e l’italianità portata sempre dentro e fuori casa! Bravo per quelli che fanno le leggi (sbagliate però!). Cordiali saluti!
Ma che dice? É ovvio che per i figli di italiani nati in Italia é tutto piú semplice….suvvia!