Intervenuto all’evento il titolare della Farnesina: “Vorrei ringraziare il gruppo Europeisti-MAIE-CD per aver organizzato questo evento, che è anche esempio di quel che dobbiamo fare e del metodo che dobbiamo seguire. Ricambio l’invito proponendo che da parte di questo gruppo ci sia un contributo attivo nell’organizzazione dell’evento sui Giovani Europei, che promuoveremo in vista della nostra partecipazione alla Conferenza sul futuro dell’Europa”

Si è tenuto questa mattina in Senato l’evento-stampa dal titolo “Verso la conferenza sul futuro dell’Europa“, organizzato dal gruppo parlamentare Europeisti-MAIE-Centro Democratico. All’appuntamento è intervenuto, tra gli altri, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Per Di Maio il convegno organizzato a palazzo Madama “è un esempio di iniziative di partecipazione” per cui “voglio ringraziare il gruppo Europeisti-MAIE-Centro Democratico”.

“Vorrei ringraziare il gruppo Europeisti-MAIE-CD – ha detto il ministro – per aver organizzato questo evento, che è anche esempio di quel che dobbiamo fare e del metodo che dobbiamo seguire. Ricambio l’invito proponendo che da parte di questo gruppo ci sia un contributo attivo nell’organizzazione dell’evento sui Giovani Europei, che promuoveremo in vista della nostra partecipazione alla Conferenza sul futuro dell’Europa”.

“Oggi il presidente Sassoli, a nome del Parlamento europeo, con il primo ministro portoghese Costa per il Consiglio e la presidente della Commissione Von Der Leyen, firmano una dichiarazione congiunta sulla Conferenza sul futuro dell’Europa che fa seguito all’intesa raggiunta lo scorso 4 marzo. Oggi – ha sottolineato il titolare della Farnesina – comincia ufficialmente un percorso destinato a migliorare la rappresentatività e il benessere di milioni di cittadini europei”.

“Per l’Europa lo spirito di questo tempo più complesso e gravoso sia quello di ritrovare lo slancio cooperativo necessario per fare quelle scelte giuste che permettano al nostro continente di continuare a essere leader sul piano politico, economico e culturale”.

L’evento – trasmesso in diretta streaming sui canale web del Senato – è stato coordinato dal senatore Andrea Causin, ha visto gli interventi del senatore Gianni Marilotti, di Nicoletta Pirozzi (Istituto Affari internazionali), di Roberto Castaldi (docente universitario e esponente del Movimento Federalista Europeo) e di Daniel Gros (Centre of European Policy Studies).

L’APPROFONDIMENTO

“Sulle politiche europee vogliamo essere protagonisti di un rinnovato slancio cooperativo internazionale, mentre ci addentriamo nel XXI secolo: le parole chiave per l’Italia restano inclusione e rappresentatività”. Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, intervenendo all’iniziativa “Verso la conferenza sul futuro dell’Europa”, promossa dal gruppo EUROPEISTI-Maie-Cd di Palazzo Madama.

Nel giorno della firma fra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, del Parlamento Europeo David Sassoli e il premier portoghese Antonio Costa, presidente di turno del Consiglio dell’Ue, della procedura di avvio della Conferenza sul futuro dell’Europa, il titolare della Farnesina ha ribadito la volontà dell’Italia nel giocare un ruolo da protagonista.

Introdotto dal vicecapogruppo Andrea Causin, l’evento è stato aperto dalla relazione del senatore Gianni Marilotti, presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato, oltre che componente della commissione Esteri di Palazzo Madama: “Lo scopo dichiarato della Conferenza sul futuro dell’Europa è quello di rivitalizzare il processo europeo attraverso un ampio confronto che permetta ai cittadini, alla società civile, alle forze del lavoro e dell’impresa, insieme agli esponenti delle istituzioni nazionali ad europee, di esprimersi sulle difficoltà attuali e sulle prospettive di rilancio – ha detto il senatore sardo – vanno superati i limiti della governance della Conferenza che il Consiglio ha tentato di indebolire, col principio del consenso per rendere difficile il raggiungimento di conclusioni efficaci. Dobbiamo superare il diritto di veto nel Consiglio europeo, discutere senza tabù non solo quali politiche europee devono essere rafforzate, ma anche quali riforme dei Trattati sono necessarie per dotare l’UE degli strumenti necessari per agire con efficacia e incisività, trasformare in strutturali le misure del Next generation EU in modo da poter programmare efficacemente la transizione ecologica”.

Nicoletta Pirozzi, responsabile delle relazioni esterne dell’Istituto Affari internazionali ha posto in rilievo le “incertezze riguardo alle modalità di svolgimento della Conferenza e soprattutto sull’utilizzo che si farà dei risultati delle consultazioni con i cittadini. La prospettiva è comunque quella di rafforzare le istituzioni, per permettere all’Unione di superare la congiuntura drammatica legata al Covid e alle conseguenze economiche e sociali, attraverso il coinvolgimento dei cittadini”.

Roberto Castaldi, docente all’Università E-campus e esponente di Euractiv Italia ha detto che “la Conferenza è stata pensata in un contesto diverso, per arrivare a un bilancio unico dell’Eurozona, cioè fiscalità e debito comune, sta ottenendo i suoi primi risultati, a causa della pandemia. Ma va sfruttata per rendere queste conquiste strutturali. A tal fine è essenziale successo del Next Generation EU in Italia e Spagna (oltre il 50% del totale). Va usata per individuare linee d’azione per le sfide future: integrazione politica su politica estera, di sicurezza e di difesa. Serve sfidare Macron su Europa sovrana: percorso graduale verso europeizzazione del seggio francese all’Onu. E’ essenziale l’impegno di governo e Parlamento nel promuovere iniziative di coinvolgimento della società civile nel dibattito sul futuro dell’Europa”.

Per Daniel Gros, del Centre for European Policy Studies, in collegamento da Bruxelles, “l’Europa avanza quando c’è una crisi che pone un problema concreto da risolvere. E’ importante coinvolgere opinioni diverse anche sulle politiche di austerity perché è su questa strada che l’Europa può avanzare: su alcune parti della politica fiscale dovrebbe esserci una competenza europea che lasci uno spazio per decidere ai Parlamenti nazionali. La Conferenza può essere il luogo dove la società civile che può dare una spinta per superare le resistenze”.

Fonte: ItaliaChiamaItalia

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