La Farnesina dovrebbe agire per “uniformare i requisiti e le procedure richiesti per i singoli servizi prestati nelle sedi consolari in Argentina” e pensare alla istituzione di una “cabina di regia” per coordinare le attività consolari nel Paese sudamericano. A chiederlo è Mario Borghese, senatore del MAIE eletto in Sud America, in una interrogazione al Ministro degli affari esteri Antonio Tajani.

Nella premessa, Borghese ricorda che “i consolati italiani all’estero rappresentano un presidio fondamentale della rete diplomatica e della presenza dello Stato nel mondo, agendo sia da punto di contatto tra le autorità italiane e quelle straniere, ma fornendo anche, in quei territori meno centrali, servizi di primaria importanza ai cittadini italiani all’estero e stranieri che per qualsiasi motivo debbano interagire con il nostro Paese”.

In Argentina, puntualizza il senatore, “è attiva una rete consolare capillare particolarmente strutturata, che è presente, oltreché nella capitale, Buenos Aires, anche a La Plata, Rosario, Córdoba, Mar del Plata, Mendoza, Bahía Blanca, Morón, Lomas de Zamora; i consolati prestano diversi servizi al pubblico, tra i quali si citano, a titolo esemplificativo, i servizi relativi alla cittadinanza, al rilascio dei passaporti, all’anagrafe e allo stato civile, all’ufficio legale-notarile e all’assistenza sociale”.

“Come segnalato anche dai COMITES, dal CGIE, e dalla comunità italiana, – annota Borghese – i requisiti richiesti e le procedure adottate dalle singole rappresentanze consolari per il rilascio dei diversi documenti non sono uniformi, si prevedono tempi e adempimenti burocratici differenti a seconda della sede, così producendo un senso di sfiducia e confusione nell’utenza; la funzione delle rappresentanze consolari è primariamente quella di garantire adeguata assistenza alla cittadinanza e tale adeguatezza non può che passare dalla previsione di procedure uniformi e coordinate, oltreché dall’omogeneità dei presupposti per la prestazione dei servizi”.

Il senatore, dunque, chiede di sapere “quali misure e iniziative si intenda assumere, e con quali tempistiche, per uniformare i requisiti e le procedure richiesti per i singoli servizi prestati nelle sedi consolari in Argentina” e “se non si ritenga opportuna l’istituzione di una cabina di regia per il coordinamento delle attività consolari in Argentina”.

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